Costess ha riformulato il progetto per sostenere le esigenze venutesi a creare con l’emergenza Coronavirus.
- a) Acquisto di tablet e di connessione per minori (e famiglie) che ne hanno bisogno al fine di consentire la reale possibilità di fruire della didattica a distanza;
- b) Potenziamento delle attività estive del Centro Pomeridiano “Castagno”.
Riformulando in parte obiettivi e attività del progetto Intrecci educativi Costess da aprile ha messo a disposizione della comunità le risorse del progetto, con particolare riferimento ai minori afferenti all’I. C. “Federico II, pure aderente al progetto.
Costess è uno dei soggetti partner di Intrecci educativi”, iniziativa sostenuta finanziariamente dalla Fondazione “Con i Bambini” e che interessa una vasta area del territorio marchigiano, sviluppandosi nell’arco di circa due anni e mezzo.
Ente capofila è la cooperativa RES Nuova Ricerca, affiancata da 42 partner (organismi del terzo settore, istituti comprensivi, enti locali) distribuiti sulle seguenti “località-polo”: Ancona, Fabriano, Jesi, Senigallia, Fano, Urbino, Macerata, Recanati, S. Benedetto del Tronto, S. Elpidio a Mare.
La finalità di fondo è quella di “dare corpo” a un sistema di comunità educante, sempre dichiarato ma mai realizzato. Ovvero, di sperimentare un modello di intervento sulle povertà educative incentrato su due pilastri: un’azione coordinata della comunità educante (dove ciascun attore svolge il proprio ruolo in maniera interconnessa con quello dagli altri, con una visione condivisa) ed un’insistente azione sulle “competenze di vita” dei beneficiari del progetto, bambini e ragazzi tra 6 e 14 anni. In altre parole, assumendo come paradigma di riferimento le cosiddette “life skills”, si vuol cercare di costruire un sistema locale integrato di interventi volti a realizzare un’efficace azione educativa, attenta soprattutto a chi manifesta maggior povertà educativa.
Le attività che devono “dare gambe” al progetto sono diverse; si va dai percorsi formativi per operatori del settore alla creazione di una figura ad hoc (l’attivatore di comunità); dai camp estivi ai laboratori nelle scuole; dagli interventi territoriali (centri pomeridiani, cag, servizi domiciliari, ecc.) alle azioni di valutazione e disseminazione. Da non dimenticare poi l’attività finalizzata alla costituzione di “hub scolastici”, di spazi allestiti nelle scuole sia per svolgere i laboratori del progetto sia per ospitare proposte che giungono dalla comunità: una concreta opportunità per aprire la scuola all’interazione con il territorio.
Ulteriori informazioni su Intrecci educativi qui: http://agenziares.it/intrecci-educativi/